Sciopero e presidio lavoratori Ilva Taranto

Prendono il via oggi all’Ilva di Taranto le assemblee indette dai sindacati metalmeccanici per fare il punto della situazione sulla vertenza dopo il brusco stop delle trattative al Mise tra Am Investco, la società di Arcelor Mittal che ha vinto la gara di aggiudicazione quasi un anno fa, e gli stessi sindacati. Le assemblee coinvolgeranno tutti i reparti e andranno avanti sino al 24 maggio quando si concluderà la tornata. Da rilevare che all’Ilva di Taranto ci sono poco meno di 11mila addetti.

Se non dovessero maturare su un altro versante segnali di schiarita, quasi certamente i sindacati, dopo le assemblee, programmeranno lo sciopero di tutti i lavoratori del gruppo. In questa giornata intanto l’attenzione si concentra su due fronti: l’intesa, a livello di Governo, tra Cinque Stelle e Lega sull’Ilva – anche questo dossier era sul tavolo della trattativa – e la possibilità di riprendere il confronto azienda-sindacati dopo lo stop del 10 maggio al Mise. In questa sede, infatti, soprattutto Usb e Fiom Cgil hanno bocciato la proposta di mediazione avanzata e che prevedeva tra l’altro 10mila assunti da parte di Am Investco, altri 1500 trasferiti una società mista tra Invitalia e Am Investco che si sarebbe occupata di servizi nell’Ilva e di bonifiche, continuità della cassa integrazione, 200 milioni di plafond per consentire gli esodi agevolati del personale, nuove garanzie ambientali per il Comune di Taranto.

Subito dopo l’interruzione del tavolo al Mise, sono partiti diversi appelli, soprattutto da parte di Fim e Cisl, perchè si torni alla trattativa, ma allo stato non ci sono convocazioni, anche se il ministro Carlo Calenda ha detto che la porta del ministero è sempre aperta, anche all’ultimo minuto, e analoga disponibilità ha dato il vice ministro Teresa Bellanova, sempre presente al tavolo in questi mesi. Molto probabile, tuttavia, che oggi proseguano i contatti tra le parti, anche singolarmente, per cercare di smussare i punti più critici ed affrontare le diverse opinioni su come e con quali soluzioni costruire un possibile accordo. Un lavoro preparatorio e preliminare, insomma, per consentire che il negoziato non si blocchi di nuovo nel caso in cui dovesse riprendere.

Da rilevare, infine, il pressing sui Cinque Stelle da parte del comitato cittadini e lavoratori “Liberi e Pensanti” che chiede al movimento di tenere ferma la posizione sulla chiusura delle fonti inquinanti e sulla riconversione economica di Taranto. Posizione che il comitato ha rilanciato nel concerto dell’1 Maggio a Taranto ma che è avversata sia da Cgil, Cisl e Uil (mentre possibilista è l’Usb, che si dice pronto a discuterne se l’alternativa all’Ilva è concreta e tutela l’occupazione) sia dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, per il quale allo stato non esiste alcuna alternativa praticabile alla siderurgia.