La droga veniva importata dalla Spagna oppure dalla provincia di Bari e poi immessa sulla piazza di Taranto. Sostanze tradizionali, come hashish e cocaina, ma anche droghe sintetiche come l’MDMA, venduta per lo più ai giovani all’interno di una discoteca. È il giro di spaccio scoperto nel corso di un’indagine, coordinata dalla Procura del capoluogo ionico, e sfociata nell’operazione “Nettuno” eseguita, all’alba di questa mattina, dagli agenti della Squadra Mobile.

Ventidue le misure cautelari firmate dal Gip Francesco Maccagnano, su richiesta del pubblico ministero Vittoria Petronella. 8 persone sono finite in carcere, 9 ai domiciliari mentre per altre 5 è stato disposto l’obbligo di firma presso gli uffici della Polizia Giudiziaria. 51 complessivamente gli indagati. I reati contestati sono, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini sono partite nel 2021, a seguito dell’arresto in flagranza di una persona trovata in possesso di un chilogrammo di hashish. Da lì gli investigatori sono riusciti a ricostruire una fitta rete di spacciatori che, rifornendosi tramite un intermediario da due persone originarie del quartiere Tamburi di Taranto e di Oria, nel Brindisino, importavano grandi quantitativi di droga nel capoluogo ionico, soprattutto nella zona di Piazza Messapia.

I guadagni derivanti dal business della droga venivano spesso divisi tra gli indagati all’interno di una nota discoteca tarantina, sequestrata alcuni giorni fa dopo l’arresto di tre giovani per spaccio di droga, oltre che del gestore del locale per detenzione di armi da fuoco e munizioni.

Tra gli arrestati figurano alcuni elementi di spicco della criminalità organizzata tarantina. A due di loro è stato contestato anche il reato di estorsione, per aver imposto ad un pusher di versare denaro per una partita di droga andata persa.