C’è anche un operaio pugliese tra le vittime accertate dell’esplosione nella centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese di ieri pomeriggio. Mario Pisano, 73 anni, era nato a Taranto ma risiedeva a San Marzano di San Giuseppe, lo stesso paese di provenienza di Angelo Cotugno, anche lui vittima di un incidente sul lavoro nella stessa giornata di ieri. Cotugno, infatti, sempre ieri, martedì 9 aprile, ha perso la vita sul cantiere stradale della Regionale 8, per la costruzione di un ponte sulla Taranto-Avetrana.

La comunità di San Marzano di San Giuseppe è stata colpita da una doppia tragedia, ancora più dolorosa e drammatica perché allunga l’elenco degli incidenti sul lavoro: in Puglia nei primi due mesi del 2024 ci sono stati 4.223 infortuni sul lavoro. Al momento a Suviana le vittime identificate sono tre: oltre a Mario Pisano, di Taranto, Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese di 45 anni e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra in provincia di Messina. Proseguono le ricerche, particolarmente complicate, dei quattro dispersi che hanno tra i 37 e 68 anni. Nel frattempo le tre salme sono all’Ospedale “Maggiore” di Bologna dove sono a disposizione della magistratura in vista di una probabile autopsia che verrà eseguita.

Di Mario Pisano ha voluto tracciare un profilo direttamente il sindaco di San Marzano di San Giuseppe, Francesco Leo, che ha spiegato che il 73enne era lì come consulente esterno considerata la sua grande esperienza in materia impiantistica. Secondo il sindaco, Pisano “aveva gestito una ditta che realizzava impianti in strutture di una certa rilevanza come inceneritori, svolgendo lavori anche per enti pubblici”. A San Marzano vive una figlia ed alcuni nipoti.