Sono state riconsegnate all’Arciconfraternita del Carmine di Taranto quattro statue sottoposte a lavori di restauro tra i simboli portati in processione il Venerdì Santo nell’ambito dei tradizionali Riti della Settimana Santa. I simulacri, che saranno esposti nella stessa Chiesa alla venerazione della comunità venerdì 17 marzo, dalle ore 8.30 alle 12 e dalle 17 alle 20, erano stati affidati al lavoro d’intervento conservativo del laboratorio d’arte di Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro di Andria, il 19 gennaio scorso. La statua dell’Addolorata era già rientrata e posta alla devozione dei fedeli in tutta la sua originale bellezza, durante la prima domenica di Quaresima lo scorso 26 febbraio. Indossa l’abito autentico, gelosamente conservato nell’oratorio della Confraternita e utilizzato in rare occasioni, stretto in vita con la cintura, anch’essa originale, così come il cuore trafitto che tiene nella mano destra. Sono poi rientrate le altre tre statue custodite dall’omonima Confraternita da più di un secolo, quelle della Colonna, dell’Ecce Homo e della Cascata, realizzate nel 1901 dal Maestro cartapestaio Giuseppe Manzo.

L’artigiano leccese, nato il 17 marzo 1849 e morto il 7 gennaio 1942, era considerato uno dei migliori artisti dell’arte della cartapesta. In giovanissima età fu avviato dal padre a quest’antico mestiere, frequentando alcune botteghe, sino al 1894 quando aprì il suo prestigioso “Reale Laboratorio”, dove l’attività proseguì, grazie ai suoi operai, sino a diversi anni dopo la sua morte. Ottenne diversi riconoscimenti importanti, anche a livello internazionale.