In un a foto di Msf, Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere con a bordo 558 migranti, giunta ieri al porto di Augusta, nel Siracusano, 29 dice+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++mbre 2021. Sono iniziate stamane alle 8 le operazioni di sbarco dei migranti. ANSA

Continua l’attività della Polizia di Stato in occasione dell’arrivo nel porto di Taranto
delle navi ONG con a bordo migranti soccorsi nel mar Mediterraneo, come nella giornata di
ieri con l’arrivo della nave “Geo Barents”.

Alla predisposizione degli adeguati servizi di ordine pubblico e di identificazione dei
migranti, si affianca la meticolosa attività di polizia giudiziaria da parte della Squadra
Mobile con l’individuazione dei presunti scafisti.

I poliziotti, con il consolidato modus operandi, fatto di paziente ascolto dei migranti
arrivati nel porto jonico, e dell’attenta analisi di filmati e delle foto che hanno immortalato
le fasi delle operazioni di salvataggio, sono riusciti a raccogliere importanti elementi idonei
ad individuare chi era al timone delle barche partite dalle coste libiche.

Il 14 luglio scorso, con l’arrivo della “Geo Barents” nel porto jonico, gli agenti hanno
individuato un cittadino siriano di 27 anni ed un suo presunto complice, di nazionalità
camerunense appena sedicenne che, fornito di sistema GPS, lo supportava nella
navigazione. Al termine delle indagini, in pieno raccordo con la Procura Ordinaria presso il
Tribunale di Taranto e con la Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Taranto, i due
cittadini sono stati sottoposti al fermo di indiziato perché presunti responsabili del reato di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il siriano è stato accompagnato presso la casa Circondariale di Taranto, mentre il
minore camerunense è stato associato presso il centro di Prima Accoglienza per minori di
Lecce. Il 22 agosto scorso, in occasione dell’arrivo di un’altra nave, gli investigatori hanno
raccolto elementi per individuare, in tre cittadini bielorussi, i presunti scafisti di un
gommone soccorso in acque internazionali con a bordo circa 100 migranti in gran parte di
nazionalità afgana e pakistana.

Ai tre soggetti ritenuti presunti responsabili di favoreggiamento all’immigrazione
clandestina e traffico di essere umani la misura cautelare in carcere disposta dal G.I.P.
presso il Tribunale di Taranto, che ha condiviso le risultanze della Procura della Repubblica
di Taranto, è stata notificata presso la Casa Circondariale di Siracusa dove sono attualmente ristretti per altri reati.

Il 10 settembre scorso, infine, con l’arrivo della nave ONG “Humanity” nel porto
tarantino, il personale della Squadra Mobile, attraverso il paziente ascolto dei tanti migranti, hanno raccolto elementi utili a ritenere che un 36enne di nazionalità gambiana possa ritenersi il presunto scafista di una piccola imbarcazione con a bordo 25 persone salpata dalle coste libiche, poi sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.