Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un totale di 3 milioni e 865 mila euro.

Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto – dr. Benedetto Ruberto, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Remo Epifani, consegue ad una verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle tarantine nel gennaio 2019 nei confronti di una società con sede a Castellaneta Marina (TA) ed esercente l’attività di coltivazioni agricole.

Nel corso dell’attività ispettiva, conclusasi con la constatazione di indebite deduzioni di costi per 5 milioni e 900 mila euro e dell’evasione di I.V.A. per 236 mila euro, è stato altresì accertato che la società, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte e rendere inefficace una eventuale procedura di riscossione coattiva, aveva simulato, tramite false dichiarazioni, il trasferimento di propri beni immobili ad altra società di Castellaneta, anch’essa operante nel settore agricolo e riconducibile alla stessa famiglia imprenditoriale.

Per tale motivo, entrambi i rappresentanti delle imprese sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”, nonché “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico”.

In particolare, con il decreto magistratuale, sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie nei confronti:

  • della citata società di Castellaneta Marina e del suo rappresentante legale, fino alla concorrenza di 1 milione e 845 mila euro, pari all’ammontare complessivo delle imposte evase;
  • di entrambi gli imprenditori denunziati, fino alla concorrenza dell’importo di 2 milioni e 20 mila euro, corrispondente al valore degli immobili fraudolentemente trasferiti.

Continua dunque, anche nella contingente e difficile fase pandemica, l’attività delle Fiamme Gialle tarantine volta a riaffermare, anche con il ricorso a strumenti penetranti quale i sequestri preventivi, il rispetto delle regole di equità fiscale e di concorrenza leale per fornire un’adeguata risposta alla domanda di legalità.