Un patrimonio del valore di circa 30 milioni di euro riconducibile a due imprenditori tarantini è stato sottoposto a confisca dai finanzieri del comando provinciale di Taranto. Rispettivamente padre e figlio operano nel settore del commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e telefonia.

L’ingente patrimonio consisteva in 9 immobili, un terreno, 20 tra autoveicoli e motocicli, quote di partecipazioni societarie, polizze assicurative e disponibilità di conti correnti bancari, sei interi compendi aziendali, con ben quindici punti vendita ubicati nelle provincie di Taranto (due dei quali presso i due più grandi centri commerciali del capoluogo jonico e nelle città di Grottaglie e Manduria), oltre ai punti vendita di Bari, Roma e Milano.

Le indagini hanno permesso di appurare la pericolosità sociale dei due imprenditori che hanno evaso il fisco per anni dichiarando un reddito sproporzionato rispetto all’elevato tenore di vita e ai beni posseduti. Proprio i beni, confiscati nell’operazione odierna sono ritenuti proventi di evasione fiscale con l’emissione di fatture false.