Militari del Nucleo di Polizia Economico–Finanziaria di Taranto hanno eseguito un provvedimento di confisca di un compendio aziendale, 2 fabbricati, quote societarie, conti correnti ed automezzi, per un valore complessivo di 2 milioni e 242 mila euro, nei confronti del quarantaseienne lizzanese B.G..

Oltre alla confisca, è stata disposta dal Tribunale di Lecce nei confronti di B.G., la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 3 anni.

I predetti beni furono già sottoposti a sequestro nel luglio 2018 dalla medesima Autorità Giudiziaria, ai sensi del D.Lgs. 159/2011 (c.d. Codice Antimafia), poiché individuati dopo specifiche investigazioni economico-patrimoniali eseguite nei confronti del predetto B.G. e del suo nucleo familiare, all’esito delle quali è stata appurata una netta sproporzione tra i beni a loro riconducibili ed i redditi dichiarati.

I citati provvedimenti si collocano nell’ambito dell’operazione denominata “Shylock”, conclusasi nel giugno 2010 con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone (tra cui il B.G.), responsabili dei reati di usura, riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita.