La Polizia di Stato dopo le indagini per la rapina avvenuta lo scorso 20 agosto presso l’Ufficio Postale 1 di Talsano, in provincia di Taranto, ha tratto in arresto tre pregiudicati, residenti nelle province di Taranto e Cosenza, accusati di rapina aggravata dall’uso di armi, sequestro di persona, tentata rapina e furto.

Due dei tre pregiudicati si introdussero all’interno dell’Ufficio Postale di via Lepanto costringendo, sotto la minaccia dell’arma, la direttrice ed un dipendente a consegnare le somme di denaro contenute nella cassaforte e negli armadi blindati, 80 mila euro, di cui 2 mila in monete.

Gli stessi, consumata la rapina, e dopo aver legato con delle fascette da elettricista i dipendenti, si allontanarono con un’auto per le vie limitrofe assieme al terzo pregiudicato che era a bordo di una seconda auto facendo perdere le proprie tracce.

Nel corso delle indagini, durate poco più di un mese, si è appurato che i 3 avevano già effettuato alcuni sopralluoghi presso altri probabili obiettivi, sia a Taranto che in altre località della provincia. È il caso di una gioielleria in via Cesare Battisti a Taranto, di una banca di Torricella, e ancora di un’altra gioielleria di Carosino.

I tre pregiudicati sono stati fermati e sottoposti a controllo e perquisizione proprio dopo l’ultimo colpo fallito a Carosino. E nelle abitazioni oltre al materiale utilizzato per le rapine è stata rinvenuta la somma di 24 mila euro, parte del bottino della rapina consumata a Talsano. Sulla base di tutti questi elementi gli agenti della Polizia di Stato hanno condotto i tre nel carcere di Taranto.