Ricoverato per un problema al cuore, morì per una caduta dal letto. Il sostituto procuratore Mariano Buccoliero ha aperto un’inchiesta sulla morte di Antonio Pesce, 64enne di Palagianello, avvenuta il 17 dicembre del 2016 all’ospedale di Castellaneta in provincia di Taranto. Indagati per omicidio colposo sono sei infermieri e quattro medici: due cardiologi, un anestesista e un radiologo. Secondo il medico legale Stefania Concetta Bello, alla quale il pm ha affidato una perizia, il paziente non ha ricevuto un attento monitoraggio clinico.

“Pesce era disorientato, la rovinosa caduta poteva essere evitata se il personale avesse adeguatamente sorvegliato” sostiene lo Studio 3A, società alla quale i familiari del paziente si sono rivolti per chiedere il risarcimento all’Asl. Antonio Pesce, sposato e con cinque figli, si presentò al pronto soccorso di Castellaneta il 15 dicembre del 2016 e fu ricoverato con diagnosi di scompenso cardiaco. Il paziente era già affetto da cardiopatia. Dopo due giorni perse i sensi e cadde rovinosamente dal letto dov’era seduto. La caduta fu letale.

Circa un’ora prima una infermiera aveva annotato nel suo diario allegato alla cartella clinica che il paziente era “vigile a tratti disorientato”. Un elemento che secondo il perito dell’accusa “avrebbe dovuto costituire un elemento sufficiente a intensificare considerevolmente la sorveglianza clinica attiva e continua del paziente da parte del personale infermieristico e imporre l’allerta del medico di reparto e la messa in atto di provvedimenti anche pratici finalizzati a prevenire la caduta”.

Subito dopo la caduta i familiari hanno presentato un esposto ai carabinieri. Il pubblico ministero ha disposto il sequestro di tutta la documentazione medica. Dalla perizia medico legale emerge che il paziente è morto proprio a causa della caduta e che in casi simili gli accorgimenti da adottare per ridurre il pericolo di cadute accidentali all’ospedale sono “controllare e valutare i pazienti a rischio, accompagnarli al bagno a intervalli regolari, verificare il livello di autonomia nei trasferimenti e la stabilità durante la deambulazione, fornire il sistema di chiamata e utilizzare le spondine nel letto”.