Una rissa tra detenuti c’è stata nei giorni scorsi nel carcere di Taranto: per fermare l’aggressione ai danni di un cittadino marocchino appena trasferito dal penitenziario foggiano, due poliziotti hanno riportato ferite giudicate guaribili in 7 e 20 giorni, mentre altri agenti si sono fatti medicare ferite più lievi. Lo riferisce Federico Pilagatti della segreteria nazionale del Sappe. “Si vede – aggiunge Pilagatti – che aveva compiuto qualche sgarro a Foggia che radio carcere ha subito trasmesso a Taranto, per la punizione finale”.

Il sindacalista ricorda che “nell’ultimo incontro presso la prefettura di Taranto, qualche settimana fa, il Provveditore regionale aveva assicurato Prefetto e sindacati che la grave situazione gestionale presente presso il carcere di Taranto fosse risolta con l’arrivo dei rinforzi che avrebbe salvato il manipolo di poliziotti che eroicamente cerca con tutte le forze, pigliando minacce, sputi e cazzotti dai detenuti, di non far sprofondare il penitenziario”.

Invece “il personale – evidenzia Pilagatti – non è ancora arrivato, e quando arriverà la situazione resterà critica. Peraltro il Provveditore regionale Martone non opponendosi all’apertura del nuovo reparto, ha dato via alla distruzione del carcere di Taranto facendo arrivare centinaia di detenuti senza nemmeno un poliziotto in più, poiché gli organici sono rimasti per 350 detenuti, mentre allo stato ce ne sono quasi 850”. Il Sappe, conclude Pilagatti, “la settimana prossima consegnerà al giudice del lavoro di Taranto un esposto nei confronti del Provveditore e dei vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) struttura del Ministero della Giustizia”.