A meno di due mesi dalla sua elezione, il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha rassegnato le dimissioni. La decisione è stata formalizzata con una lettera protocollata in Municipio, nella quale il primo cittadino parla apertamente di una situazione di “inagibilità politica”.
La svolta arriva subito dopo le pesanti contestazioni subite da parte di cittadini e associazioni ambientaliste, al termine di un incontro pubblico sul futuro dell’ex Ilva. All’uscita dal confronto – preludio del Consiglio comunale monotematico fissato per il 30 luglio sull’accordo di decarbonizzazione proposto dal Governo – Bitetti è stato accerchiato da un gruppo di manifestanti che lo ha bloccato gridando “assassini, assassini”. Il sindaco è stato costretto a rientrare nel Municipio per ragioni di sicurezza.
Le dimissioni arrivano a ridosso di due appuntamenti chiave per la città: oltre al Consiglio del 30 luglio, è in calendario anche un vertice al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il giorno successivo. L’uscita di scena del sindaco apre un vuoto istituzionale in un momento delicatissimo per il futuro industriale e ambientale di Taranto. Come previsto dalla legge, Bitetti ha ora 20 giorni di tempo per confermare o revocare le sue dimissioni.