Una tesina d’esame di terza media che racconta molto più di un semplice elaborato scolastico. È quella di Sophie, giovane studentessa figlia di un carabiniere in servizio nella provincia di Taranto, che ha scelto di dedicare il suo lavoro conclusivo del ciclo di studi a un tema particolarmente sentito: l’Arma dei carabinieri.

La scelta della ragazza non è casuale. Cresciuta in un contesto familiare dove il senso del dovere, il rispetto delle regole e l’amore per la giustizia rappresentano valori quotidiani, Sophie ha trovato nell’esempio paterno la spinta per approfondire la storia e i valori dell’istituzione. «Osservare il padre indossare con fierezza l’uniforme e salutarlo ogni mattina mentre esce di casa per prestare servizio è diventato per lei molto più che una semplice abitudine: è diventato uno stimolo, un esempio, un modello di vita da seguire», si legge nella nota del Comando Provinciale carabinieri di Taranto.

Il lavoro, intitolato «Viaggio nella storia dell’Arma dei carabinieri», si presenta come un percorso multidisciplinare che testimonia maturità e consapevolezza. La studentessa ha saputo costruire collegamenti tra diverse materie scolastiche, creando un vero e proprio itinerario tra valori, storia e attualità.

In italiano, la figura di Alessandro Manzoni e il tema della giustizia nei «Promessi Sposi» sono diventati lo spunto per riflettere sul significato del dovere civile e sull’importanza di combattere le ingiustizie. Le lingue straniere hanno offerto l’occasione per analizzare la cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine, come quella tra FBI e Arma dei carabinieri, mentre attraverso l’arte ha esplorato persino il simbolismo dei colori nell’Impressionismo, legando creatività e legalità.

Particolare attenzione è stata dedicata alle materie scientifiche, dove Sophie ha approfondito il ruolo del Raggruppamento carabinieri Biodiversità, l’attività del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, l’impegno contro i reati ambientali e il contributo delle donne nella ricerca scientifica. Non manca un focus su tecnologia e innovazione, con un approfondimento sul cane robot «Saetta», esempio concreto di come tradizione e modernità possano integrarsi armonicamente all’interno dell’Arma.

La tesina dedica spazio anche alla dimensione culturale, con la storia della Banda musicale dei carabinieri, descritta come «simbolo vivo dell’identità istituzionale e veicolo di legalità, cultura e bellezza».

Emerge chiaramente, attraverso tutto il lavoro, la convinzione della giovane studentessa che indossare l’uniforme dell’Arma non rappresenti soltanto una scelta professionale, ma costituisca «un autentico stile di vita, fondato su fedeltà, integrità, rispetto e giustizia». Valori che Sophie ha respirato in famiglia e che ha saputo rielaborare proiettandoli verso un futuro che sogna in divisa.

Il Comando Provinciale carabinieri di Taranto ha accolto con orgoglio questa testimonianza, sottolineando come rappresenti «molto più di un elaborato scolastico». Si tratta infatti della «prova che il senso dello Stato, il rispetto delle istituzioni e la passione per il bene comune possono crescere anche tra i banchi di scuola, sostenuti dall’esempio quotidiano dei genitori e alimentati da un forte spirito di appartenenza».

L’iniziativa della studentessa viene vista come dimostrazione che «il futuro può poggiare su basi solide, radicate nella storia e nella tradizione» e che l’Arma dei carabinieri, «con i suoi oltre due secoli di servizio al Paese, continua a ispirare le nuove generazioni, rendendo ogni giorno attuale il significato profondo del motto: Nei secoli fedele».