Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Massafra, con il supporto di un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari e di unità cinofile antidroga, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Taranto, nei confronti di 6 persone (5 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari), presunte responsabili a vario titolo, con provvisoria contestazione, di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina e marijuana nonché rapina e minaccia aggravata con l’uso delle armi.

Le indagini avviate dai militari dell’Aliquota Operativa di Massafra e coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno consentito di individuare l’operatività degli indagati che, in concorso tra loro, nel Comune mottolese, avrebbero creato una redditizia rete di spaccio di sostanze stupefacenti.

Tre degli indagati, in una circostanza, avrebbero anche commesso una rapina ai danni di un loro coetaneo palagianese, potenziale concorrente nell’illecita attività, al fine di intimorirlo ed in tal modo assicurarsi il monopolio della piazza di spaccio.

L’acquisto e la cessione di droga, alla quale gli indagati erano soliti riferirsi con vari nomi alternativi quali “maria”, “l’amica”, “cioccolato”, “il coso”, “il servizio”, avvenivano nei confronti di numerosi acquirenti con incontri che si sono svolti anche in pieno lockdown per il Covid-19.

E’ stato riscontrato che lo stupefacente veniva celato in nascondigli ritenuti sicuri, individuati nelle campagne di Mottola, oppure nei vani contatori dell’acqua, del gas o dell’energia elettrica, ubicati nel centro abitato.

Nel corso dell’indagine “MOTULA”, nome tratto dall’antico appellativo della città mottolese, i Carabinieri hanno indagato su circa 200 casi di spaccio, arrestato in flagranza di reato altre 2 persone e sequestrato diverse dosi di cocaina e circa un kg di hashish.

Contestualmente all’esecuzione del provvedimento, sono state effettuate alcune perquisizioni domiciliari ed ispezioni per individuare ulteriori luoghi utilizzati dagli indagati per occultare lo stupefacente.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, con conseguente accompagnamento di cinque degli arrestati presso il Carcere di Taranto ed uno agli arresti domiciliari, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.