Il personale della Squadra Mobile, al termine di rapidissime indagini, ha identificato e denunciato in stato di libertà due giovani ritenuti i presunti responsabili di numerose truffe.
Dagli accertamenti svolti sarebbe emerso che i due contattavano le loro vittime su siti
di vendite online per l’acquisto di telefoni cellullari spesso di notevole valore.

Dopo i primi contatti telefonici, i presunti truffatori fissavano un incontro finalizzato a concludere la vendita: uno dei due, presentatosi da solo, si faceva consegnare il telefono
dall’ignaro venditore e si allontanava con la scusa di doverlo far vedere al fratello maggiore
al momento impossibilitato a scendere in strada.

I presunti truffatori, approfittando di un’uscita secondaria dello stabile, facevano perdere le proprie tracce, portando via il telefono appena consegnato dall’ignara vittima.
Tra le numerose truffe che, come poi testimoniato dalle numerose vittime, sono andate
avanti quasi per tutto il mese di settembre ed i primi gironi di ottobre, almeno sette sono state quelle denunciate alle Forze di Polizia e tutte con lo stesso modus operandi.

Nei giorni scorsi, i poliziotti che erano ormai sulle tracce dei due presunti malfattori,
con la complicità di un venditore già precedentemente truffato, si sono finti interessati alla
vendita di un telefono e si sono presentati all’incontro, sorprendendo sul fatto uno dei due
truffatori.

Le successive indagini hanno poi permesso di identificare anche l’altro presunto truffatore il quale, nei momenti salienti del raggiro, era sempre collegato via telefono in vivavoce, con il suo complice.

Quest’ultimo inoltre per accreditarsi ulteriormente verso i venditori contattati on line e
fornire ulteriori garanzie, ha mostrato in più di un’occasione foto e estremi di alcuni documenti d’identità poi risultati essere stai smarriti da un giovane tarantino nei primi giorni dello scorso mese di settembre.

Trasmessi gli atti alla Procura della Repubblica di Taranto, per i due, entrambi tarantini, è scattata la denuncia in stato di libertà perché ritenuti presunti responsabili del reato di truffa in concorso.