Dopo una lunga udienza dedicata alle repliche della difesa, che si è protratta fino alle ore 23, ieri sera i i giudici della Corte d’Assise di Taranto hanno chiuso il dibattimento del processo “Ambiente svenduto” sul presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva e si sono ritirati in camera di consiglio. Probabilmente tra una decina di giorni si conoscerà il verdetto.

Al termine della requisitoria la pubblica accusa aveva chiesto 35 condanne e il non doversi procedere per prescrizione per altri 9 imputati e sanzioni pecuniarie e misure interdittive per le tre società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Ieri il presidente della Corte d’Assise, Stefania D’Errico, ha letto una ordinanza con la quale ammette la documentazione presentata nelle ultime udienze da accusa e difesa e rinvia alla camera di consiglio la decisione sulla questione di costituzionalità sul reato di “disastro innominato” sollevata dall’avvocato Luca Perrone, difensore di Fabio Riva, ex proprietario e amministratore Ilva. I giudici dimoreranno nelle Scuole sottufficiali della Marina Militare a San Vito per il tempo necessario alla definizione della sentenza.