Nel processo per il presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva in corso a Taranto, il Codacons ha presentato oggi alla Corte d’Assise una istanza di confisca della fabbrica e sollecitato l’ascolto di alcuni testimoni ritenuti “essenziali”, come il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’associazione di consumatori sollecita anche l’ascolto in aula della pediatra Annamaria Moschetti (presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto), “allo scopo di fornire la prova – sottolinea in una nota – che proprio nel latte materno erano presenti le sostanze tossiche emesse dall’acciaieria e, quindi, dare un colpo definitivo alle tesi degli imputati secondo cui tutti, eccetto l’Ilva, hanno inquinato l’aria di Taranto».

Infine, il Codacons chiede di «sentire anche la mamma del bambino morto di tumore poche settimane fa, ultima vittima innocente del veleno che copre la città». Dal dibattimento, secondo l’associazione, è emersa «la certezza che l’ex Ilva ha emesso sostanze tossiche; che è causa o concausa dei danni alla vita dei cittadini, dei decessi e delle malattie riconducibili all’inquinamento».

Sulle richieste del Codacons la Corte d’Assise deciderà nella prossima udienza del 13 gennaio, per consentire a un avvocato della difesa, oggi impossibilitato ad essere presente, di interloquire sulle istanze.