Analogamente a quanto praticato lo scorso anno nel periodo estivo con lusinghieri risultati (27 arresti e 24 deferimenti in stato di libertà), il Comando Provinciale Carabinieri di Taranto ha inteso re-istituire una task force anti-caporalato per imprimere maggiore impulso alle attività di contrasto all’annoso – e purtroppo endemico – fenomeno dello sfruttamento del lavoro nero e/o irregolare soprattutto nel settore agricolo. Il pool, composto da personale delle Stazioni di Marina di Ginosa, Castellaneta, Taranto Nord e Crispiano, nonché da militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, a soli due giorni dalla sua riattivazione, è intervenuto in Laterza, in soccorso di 4 cittadini indiani che venivano costretti a svolgere, per circa 12 ore al giorno, attività agricole e di pastorizia, in condizioni di palese sfruttamento, mediante violazione delle norme contrattuali, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nonché dietro un compenso ben al di sotto dei livelli retributivi previsti per la specifica categoria.

In particolare i militari hanno accertato che a capo della filiera di sfruttamento vi erano un 55enne indiano e un 61enne italiano imprenditore agricolo con precedenti specifici, che sono stati arrestati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con i ruoli rispettivamente di soggetto-caporale e soggetto utilizzatore. Nella circostanza al 61enne, quale datore di lavoro, sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 3.600,00 euro e comminate ammende per un totale di 27.900,00 euro. Gli arrestati sono stati ammessi agli arresti presso i rispettivi domicili, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.