Associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ma anche contrabbando di sigarette ed estorsioni in danno di piccoli imprenditori locali con l’imposizione di servizi di guardiania, detenzione illecita di armi e munizioni. Sono questi a vario titolo i reati contestati ad una presunta organizzazione criminale di stampo mafioso, smantellata stanotte dalla Guardia di Finanza di Taranto che ha eseguito 11 misure cautelari (8 in carcere, 1 ai domiciliari e 2 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nell’ambito della operazione ‘Tabula rasa’ in cui sono indagate 46 persone.

Secondo le indagini, in un caso, l’organizzazione aveva imposto ad una casa cinematografica che girava un film a Taranto la guardiania dei propri sodali a mezzi e attrezzature. Nel 2018 – secondo gli inquirenti – l’organizzazione ha procacciato voti in occasione delle elezioni comunali a Taranto. All’organizzazione criminale viene attribuito anche il danneggiamento di linee ferroviarie finalizzato a screditare l’operato di una società di vigilanza che aveva ottenuto l’appalto sulla linea ferroviaria Martina Franca-Taranto a discapito della società in cui era impiegato un membro del clan. Nel corso delle indagini è stato accertato che due fratelli tarantini, Antonio e Cataldo Sambito, ritenuti dagli investigatori appartenenti alla ‘Sacra Corona Unità, hanno proseguito negli ultimi anni le attività illecite nell’area tarantina unitamente ad altri sodali, «avvalendosi – sottolineano le Fiamme gialle – di una nuova forma di intimidazione, non più predatoria e violenta, ma silente e simbiotica rispetto al contesto sociale di riferimento».

La compagine criminale esercitava la propria egemonia soprattutto nel quartiere Tamburi di Taranto e nella frazione di Tramontone. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal gip del Tribunale di Lecce, Edoardo D’Ambrosio, su richiesta della Procura distrettuale antimafia.