ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati Fim, Fiom, Uilm, Usb ed Ugl, nel corso di un incontro che si è svolto questo pomeriggio in merito alle misure di contenimento del contagio da Coronavirus, la fermata temporanea degli impianti Treno Lamiere, Finitura Lamiere, Ossitaglio e Zincatura 2 che impatta per un numero di circa 500 unità. Lo rendono noto le organizzazioni sindacali, che avevano sollecitato una riduzione della produzione e lamentato insufficienti misure di sicurezza. La dirigenza ha preliminarmente ribadito le iniziative intraprese dal 24 febbraio scorso e confluite in linee guida e raccomandazioni, alcune delle quali in accoglimento di richieste sindacali.

Nel corso dell’incontro azienda e sindacati «hanno convenuto – spiegano Fim e Usb, che hanno sospeso lo sciopero di 10 giorni avviato alle 7 di questa mattina – di introdurre ulteriori iniziative temporanee dirette a perseguire il comune obiettivo. In particolare: incremento del parco bsu (5 per turno) al fine di diluire la presenza all’interno degli stessi che non potrà essere superiore a 25 unità per corsa» e «l’ampliamento dei contratti di appalto finalizzati all’implementazione delle attività di pulizia e sanificazione degli spogliatoi su turni». L’azienda ha comunicato che «il lavoro agile è stato avviato per aree e funzioni già a partire dalla giornata di ieri, per un numero ad oggi quantificato in circa 200 dipendenti».

Dopo un incontro che si è svolto questo pomeriggio con la dirigenza di ArcelorMittal in merito alle misure di contenimento dell’emergenza Coronavirus, Fiom e Uilm ritengono le azioni intraprese dall’azienda «non esaustive rispetto alla complessità della situazione» e «si riservano per la giornata di lunedì 16 marzo, subito dopo un ulteriore incontro programmato con l’azienda, di verificare le condizioni di conferma o di revoca del preannunciato sciopero (proclamato fino al 22 marzo, ndr)».

Decisione da assumere «anche in merito ai possibili interventi governativi su ammortizzatori sociali e protocollo sanitario che seguiranno dopo l’incontro tra i sindacati e il Presidente del Consiglio». Fiom e Uilm «considerano le ulteriori misure – osservano in una nota – messe in atto dall’azienda, che in parte ha recepito alcune delle richieste sindacali, dei passi in avanti ma ancora non sufficienti in merito al rischio di contagio dal Covid-19».