Altro arresto per stalking da parte degli uomini del Commissariato di Grottaglie per un 40enne già destinatario di un provvedimento di allontanamento. Nei giorni scorsi, una donna in forte ed evidente stato di agitazione ha chiamati la Sala Operativa 113 riferendo di aver avuto una furiosa lite con i suo ex compagno, un pregiudicato 40enne originario di Leporano, con numerosi precedenti penali per reati contro la persona e contro il patrimonio.

Il personale intervenuto sul posto ha appreso che la lite di quella sera era solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni verbali e fisiche che la donna aveva patito negli ultimi mesi: una relazione durata tre anni dalla quale era nata una bambina. La donna ha riferito che, proprio dall’inizio della gravidanza, il compagno aveva cambiato atteggiamento, mostrandosi sempre più aggressivo e violento, al punto che, pur nella convinzione di voler interrompere il rapporto, la donna non aveva mai avuto il coraggio di comunicare la sua decisione al compagno, intimorita dalle sue possibili reazioni. L’esito dell’intervento è stato un provvedimento di allontanamento dell’uomo dall’abitazione familiare.

Tuttavia, nonostante la misura adottata, il 40enne ha continuato a tempestare la donna con centinaia di messaggi whatsapp, minacciando che avrebbe fatto del male anche alla loro bambina. Inoltre, l’uomo continuava ad appostarsi sotto l’abitazione della sua ex compagna tanto ch’ella, per paura d’incontrarlo per strada, si vedeva costretta a rinchiudersi in casa per giorni. Ieri pomeriggio, il personale di Volante, dopo la chiamata della donna, ha sorpreso l’uomo mentre tentava di forzare il portone d’ingresso dell’abitazione, colpendolo violentemente con pugni e calci. Inoltre, in preda al delirio ed accecato dalla rabbia, aveva interamente cosparso di cenere la macchina della madre della donna, parcheggiata nei pressi dell’abitazione.

È stato tratto in arresto e, dopo le formalità di rito, associato alla Casa Circondariale di Taranto.
Ancor una volta, la tempestività dell’intervento degli operatori della Polizia di Stato (insieme alla preparazione acquisita nel trattare questo genere di situazioni) si è rivelata fondamentale nell’evitare che il fatto abbia assunto più gravi conseguenze.

Per questo, ribadiamo l’invito, rivolto alle vittime di questi odiosi reati, a denunciare e chiamare senza esitazione il 113 e gli altri numeri di emergenza: solo così il nostro intervento potrà essere efficace.