La Squadra Mobile “Sezione Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali” ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 3 misure cautelari personali in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Taranto nei confronti di due uomini ed una donna della provincia tarantina (con vari pregiudizi), ritenuti gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale continuata in concorso (con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di persone minori degli anni 10).

L’attività di indagine è scaturita da alcune segnalazioni pervenute all’A.G. nell’estate 2018 da parte dei servizi sociali di un comune di questa provincia, circa alcuni presunti abusi sessuali subiti da due minori (oggi di anni quattordici e nove), da parte della loro madre naturale, dell’attuale compagno della stessa e di altro individuo, inizialmente indicato dai medesimi minori con un nomignolo, e successivamente individuato con esattezza.

Tali circostanze sono state apprese attraverso le confidenze ricevute dai due minori (i quali avevano già riferito che uguale sorte era toccata pure agli altri due fratelli, oggi di anni dodici e sei) a seguito del loro collocamento in una casa famiglia e, successivamente, del loro affidamento temporaneo ad altre famiglie disposto dal Tribunale per i minorenni di Taranto dell’ottobre 2017, a causa proprio dello stato di totale abbandono in cui gli stessi vivevano.

Sin dall’inizio del loro affidamento, i quattro minori (caratterizzati da una disabilità intellettiva) manifestavano comportamenti anomali e “sessualizzati”. L’indagine, che ha previsto fra le altre cose l’ascolto protetto dei minori, col contributo di un consulente esperto in psicologia dell’infanzia, ha consentito di accertare gli abusi subiti da tutti e quattro i minori (il più piccolo dei quali, all’epoca dei fatti, di appena tre anni).

Le condotte venivano consumate presso l’abitazione familiare e, talvolta, con l’intervento del terzo soggetto, nella casa di campagna di quest’ultimo, una casa colonica, ormai in disuso e diroccata, dotata di un terreno circostante, sul quale lo stesso faceva pascolare cavalli e mucche. Quest’ultimo luogo è stato individuato con certezza dal personale della Polizia di Stato sulla base di alcuni dettagli forniti dai minori.

Alla coppia di indagati viene altresì contestato il reato di maltrattamenti, avendo costretto i minori in un contesto di assoluto degrado, abbandonandoli all’interno dell’abitazione, impedendo loro di frequentare la scuola dell’obbligo, percuotendoli, non assicurando loro l’alimentazione quotidiana (costituita solo di patatine, pop corn e bevande gassate) e la minima igiene personale.

L’azione tempestiva della Procura della Repubblica e del Gip del Tribunale di Taranto, in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni di Taranto, ha consentito di impedire il protrarsi delle gravi e perverse condotte criminali già consumate in danno delle quattro povere vittime, nonché la concreta possibilità che le stesse condotte potessero vedere vittime altri minori a tutt’oggi esposti ad una frequentazione assidua con gli indagati.