“Chiediamo al Ministro Di Maio di confrontarsi seriamente e senza pregiudizi con i cittadini tarantini e le loro Istituzioni, non solo con raggruppamenti di comodo, gli chiediamo il coraggio di visitare Taranto, troverà gente di buona volontà, desiderosa di futuro, questa è la vera trasparenza”.

E’ l’istanza che arriva, in una lettera aperta sulla vicenda Ilva, dal primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci, dai sindaci dell’area ‘di crisi’ (Comuni di Massafra, Statte e Montemesola), dal presidente della Provincia ionica, Martino Tamburrano, dal presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, dalla Uil e dalla Uilm di Taranto. Nella lettera si avanzano alcune richieste tra cui il “rilancio e l’ambientalizzazione del polo siderurgico tarantino”, e la riattivazione “con urgenza” dei “lavori del tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo”.

I firmatari del documento ritengono “che ogni ulteriore slittamento delle misure e tecnologie in tema ambientale penalizzerà i tarantini e il grande indotto”.