Una veduta del nuovo reparto zincatura dell'Ilva di Genova Cornigliano. 26 gennaio 2017 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

Prima ancora di discutere di rilancio, riconversione oppure chiusura definitiva, lei ha l’esigenza di iniziare questa corsa contro il tempo. Sarebbe un segnale importante per la serenità di migliaia di lavoratori, diretti e dell’indotto, se lei considerasse l’opportunità di una visita a Taranto nel più breve tempo possibile. E’ la richiesta che il sindaco di TARANTO Rinaldo Melucci (Pd) rivolge al vice premier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, anche per fare chiarezza su quanto indicato nel contratto di governo nella parte relativa all’Ilva, sulle dichiarazioni di alcuni portavoce del M5S in merito alla chiusura programmata delle fonti inquinanti e alla riconversione economica del territorio e sulle recenti affermazioni del vice premier Matteo Salvini, che invece ha sostenuto che l’Ilva non si chiude, ma va resa ecocompatibile.

«Rispetto al tema della chiusura – scrive Melucci – non sta a me rammentare la quantita?di miliardi necessari per una impeccabile pluridecennale bonifica, tesa ad evitare lo scenario di una seconda Bagnoli, se possibile su scala maggiore”. “Ne?possiede il Civico Ente gli strumenti per valutare le implicazioni e le difficolta?di una riconversione, caso per cui lei – osserva il primo cittadino – dovrebbe indicarci quale assetto produttivo di destinazione, in grado di assorbire dignitosamente piu?di 22 mila addetti, tra diretti ed indiretti, addetti di eta?media 40 anni, quindi nel contempo destinati in una simile ipotesi ad una non agevole riqualificazione professionale, ne?ad un rapido pensionamento».