La Regione Puglia ha pubblicato la delibera che assegna il premio di risultato per il 2015 ai direttori generali delle Asl. Si parte dalla retribuzione base di 111mila euro lordi per erogare un bonus massimo del 20%. I direttori generali delle Asl avevano 14 obiettivi e per incassare il premio avrebbero dovuto raggiungerne almeno 8.

Il migliore è risultato essere il direttore generale della Asl di Taranto, Stefano Rossi, che ne ha centrati 10 su 14, seguito da Giovanni Gorgoni a Lecce con 9, mentre tutti gli altri direttori (Giuseppe Pasqualone di Brindisi, Vito Montanaro di Bari, Ottavio Narracci della Bat) si fermano al numero minimo. Attilio Manfrini, della Asl di Foggia, con soli 5 obiettivi raggiunti è risultato il peggiore.

Il premio di risultato non fornisce comunque il disegno preciso del lavoro dei direttori generali.
A riprova di ciò vi è il fatto che nessuno degli 8 direttori generali sia riuscito a raggiungere i due obiettivi più importanti per i conti del sistema sanitario, ovvero il contenimento della spesa farmaceutica e il monitoraggio della spesa per la protesica, né quello più evidente per i cittadini, ovvero l’avvio della tessera sanitaria elettronica.

Soltanto Brindisi e la Bat hanno completato nel 2015 l’avvio del registro tumori, mentre solo Bari e Taranto hanno parzialmente realizzato il contenimento della spesa per gli incarichi dirigenziali.
Sugli screening la Puglia rimane molto indietro: gli obiettivi sulla prevenzione sono stati raggiunti solo in parte. Per quanto riguarda i meccanismi di controllo per la sicurezza alimentare solo Barletta, Taranto, Foggia e Lecce li hanno implementati. Bari e Brindisi sono invece rimasti indietro.