«Giovanni Campo, il giovane lavoratore morto all’Ilva di Taranto era troppo vicino al nastro trasportatore di fronte al tamburo di rinvio».

Ad affermarlo il commissario Enrico Laghi in commissione attività produttive alla Camera, ricostruendo la possibile dinamica del tragico incidente del 17 settembre.

«La progressiva rimozione – ha detto ancora Laghi – del materiale ha determinato una variazione delle condizioni di assetto del nastro con conseguente rotazione del tamburo».