E’ iniziata nella caserma Saram dell’Aeronautica militare la nuova udienza preliminare legata all’inchiesta denominata Ambiente svenduto per il presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva.

Si riprende dopo che la Corte d’assise il 9 dicembre scorso ha annullato il decreto che disponeva il giudizio in quanto nel verbale d’udienza preliminare del 23 luglio scorso mancava l’indicazione del difensore d’ufficio per 10 imputati i cui legali erano assenti quel giorno. L’udienza, celebrata dal presidente della sezione Gip-Gup Anna De Simone riguarda 44 persone fisiche (tra vertici Ilva, politici, imprenditori e funzionari ministeriali e regionali) e tre società (Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni elettrici). Dopo l’appello e la costituzione delle parti, alcuni avvocati hanno presentato eccezioni preliminari. Salvi gli atti precedenti all’udienza del 23 luglio, quella in cui dieci imputati risultavano dal verbale privi di difesa per l’assenza degli avvocati di fiducia e la mancata indicazione dell’avvocato d’ufficio. Valide le costituzioni di parte civile, circa mille; le richieste di risarcimento ammontano a oltre 30 miliardi di euro.

Ma ieri l’avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, ha presentato eccezione di nullità facendo riferimento a un provvedimento interno del Tribunale, attraverso il quale il presidente Lucafo, nell’assegnare il fascicolo al giudice De Simone, fornisce anche indicazioni in merito allo stato del procedimento penale, facendo salve le udienze precedenti a quella del 23 luglio. Secondo il legale si tratta di una ‘intromissionè che anticipa la decisione del giudice naturale. Per questo è stata presentata una eccezione per presunta violazione del diritto di difesa. Altre eccezioni hanno riguardato le costituzioni di parte civile presentate durante il processo, poi annullato dalla Corte d’Assise per un errore nel verbale rilevato in sede di udienza preliminare. Gli avvocati interessati hanno comunque riformulato la richiesta di costituzione di parte civile.