Ammontano a oltre 750 mila euro i ricavi non dichiarati da un’impresa tarantina esercente l’attività crocieristica a breve raggio.

L’attività ispettiva in rassegna si inquadra in una più ampia progettualità operativa finalizzata a contrastare l’evasione fiscale da parte di imprese operanti nell’ambito della cosiddetta “economia del mare”, importante settore economico del territorio che comprende varie attività legate al turismo marittimo.

In particolare, le Fiamme Gialle del Gruppo e della Sezione Operativa Navale di Taranto, all’esito di specifiche analisi di rischio condotte anche attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, hanno individuato e sottoposto a verifica fiscale un’impresa commerciale, formalmente costituita come ente “no profit”, che organizzava, soprattutto durante il periodo estivo, escursioni in mare con imbarcazioni da diporto.

All’esito dell’attività ispettiva, nel corso della quale è stata disvelata la reale natura commerciale dell’impresa ispezionata, è stata constatata l’omessa dichiarazione al Fisco, per gli anni d’imposta dal 2021 al 2024, di oltre 750 mila euro e un’evasione dell’I.V.A. per circa 64 mila euro.

L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

La componente aeronavale del Corpo costituisce un fondamentale presidio delle acque territoriali e contigue a tutela dell’economia legale e per contrastare le attività illecite, attraverso il mantenimento dell’operatività tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24.