Proseguono senza sosta i servizi straordinari di controllo del territorio disposti in
occasione delle festività natalizie e finalizzati alla verifica del rispetto delle prescrizioni in
materia di detenzione e vendita illegale di artifizi pirotecnici.

Proprio nel corso di questi servizi, i Falchi della Squadra Mobile, di concerto con la
Divisione Polizia Amministrativa, hanno sequestrato circa 160 Kg di fuochi pirotecnici,
trovati all’interno di due appartamenti di uno stesso stabile nel quartiere di Paolo VI.
Più specificamente, in un’abitazione hanno rinvenuto 15 artifizi pirotecnici Cat. F2,
comunemente definiti “batterie” e 17 confezioni contenenti 6 bengala, del peso lordo di 70
kg e massa attiva di 8.3 kg; mentre nella seconda abitazione 18 artifici pirotecnici Cat. F2,
comunemente definiti “batterie”, del peso lordo di 90 kg e massa attiva di 8,9 kg.
Il materiale, verosimilmente destinato alla vendita al dettaglio e custodito senza
alcuna precauzione di sicurezza, è stato messo in sicurezza da personale del Nucleo
Artificieri della Questura di Taranto.

Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, entrambi i giovani, con
precedenti di polizia, sono stati denunciati in stato di libertà perché presunti responsabili del reato di detenzione illegale di artifizi esplodenti di Cat. F2, detenuti in locali di pertinenza delle abitazioni senza alcuna precauzione di sicurezza e privi delle previste licenze dell’Autorità.

La Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa, invece, ha
notificato ad un bar sito in zona Tamburi il decreto di sospensione ex art. 100 TULPS per 7
giorni della SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande emesso dal Questore
Massimo Gambino.

Il provvedimento questorile trae origine da un controllo effettuato nei primi giorni del
mese di dicembre dalla Squadra Mobile, unitamente a personale della Squadra di Polizia
Amministrativa della Divisione PAS e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Taranto,
che si concluse con la denuncia in stato di libertà di tre soggetti – tra cui anche la titolare del bar –presunti responsabili, in concorso, del reato di esercizio dell’attività di raccolta
scommesse priva del titolo autorizzativo.

Nel corso della successiva attività investigativa, gli agenti hanno raccolto elementi
utili a ritenere che una parte dell’esercizio commerciale fosse stato adibito a punto di
raccolta scommesse mediante l’installazione di materiale informatico utilizzato per la
raccolta di giocate su eventi sportivi, il tutto privo di titolo autorizzativo.
Il materiale rinvenuto è stato sequestrato unitamente alla somma di quasi 2mila euro
quale probabile provento dell’illecita attività di raccolta.
In quell’occasione, il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Taranto
ha contestato l’illecito amministrativo per il mancato versamento dell’imposta unica evasa
per la raccolta di scommesse.

In precedenti controlli, inoltre, si era già verificato che il bar era frequentato da
numerosi avventori con pregiudizi penali e precedenti di polizia gravi, quali spaccio di
sostanze stupefacenti, truffa, lesioni, minacce, contrabbando ed altro.
Considerato che l’esercizio dell’attività di raccolta scommesse è diventato un
fenomeno assai diffuso e dilagante e rappresenta di fatto un pericolo per l’ordine e la
sicurezza pubblica, nonché per la moralità ed il buon costume, il Questore di Taranto
Massimo Gambino ha ritenuto necessaria l’emissione del provvedimento di sospensione.