No allo spostamento delle risorse destinate alle bonifiche delle aree inquinate previsto dal decreto Milleproroghe. E’ l’appello bipartsan lanciato nel corso di un presidio davanti alla prefettura di Taranto, promosso dall’Usb, a cui partecipano anche esponenti di Pd, M5S e Forza Italia, movimenti ambientalisti e associazioni di categoria.

La richiesta che accomuna i manifestanti è la revoca della norma inserita nel Milleproroghe: 575 milioni di euro provenienti dal sequestro del Tribunale di Milano nei confronti dei Riva e destinati alle bonifiche delle aree ex Ilva verrebbero spostati sui lavori di adeguamento ambientale e sanitario dello stabilimento. Presenti anche il segretario del Pd Puglia, Marco Lacarra, il commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis e la deputata Vincenza Labriola, attivisti del Movimento Cinque Stelle, l’ex primo cittadino e candidato sindaco alle prossime amministrative Rinaldo Melucci, il presidente della Provincia Giovanni Gugliotti, il consigliere del presidente della Regione Puglia Cosimo Borraccino e altri amministratori locali e regionali. Una delegazione, a quanto si è appreso, sta incontrando il prefetto Demetrio Martino. Secondo il coordinatore provinciale dell’Usb Francesco Rizzo, “c’è un problema di liquidità gigantesco da parte di Acciaierie d’Italia. Questi soldi serviranno a garantire le banche ma saranno sottratti alla comunità e ai lavoratori di Ilva in As che dovrebbero essere utilizzati per le bonifiche. L’altro problema grosso è che Ilva in As senza quei fondi non ha vita lunga e 1500 lavoratori in cassa integrazione straordinaria rischiano di non avere futuro”.

Ha parlato di “ipocrisia” e “falsa solidarietà” da parte dei politici presenti l’operaio Ilva in As ed ex consigliere comunale (tra i 17 che hanno firmato per lo scioglimento della massima assise cittadina), Massimo Battista, puntando l’indice contro i partiti di governo e in modo particolare dell’ex sindaco Rinaldo Melucci.