L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Taranto ha effettuato un sequestro di oltre 3,2 milioni di mascherine chirurgiche prive dei requisiti sanitari e di sicurezza per essere utilizzate quali dispositivi medici. Il risultato rinviene dall’attività di monitoraggio e controllo svolta da ADM sulle merci movimentate nello scalo portuale tarantino, in particolare per quanto riguarda i prodotti sanitari dichiarati per il contrasto alla pandemia da COVID-19.

Il Laboratorio Chimico di ADM ha constatato il mancato rispetto dei parametri di sicurezza previsti dalla normativa per tali prodotti sanitari, in particolare per quanto attiene alle caratteristiche di respirabilità. Le mascherine non conformi sarebbero state commercializzate sul territorio nazionale attraverso diversi rivenditori al dettaglio, tra i quali farmacie e aziende operanti nel settore sanitario.

Peraltro, l’importazione delle mascherine dichiarate quali dispositivi medici ha comportato l’applicazione delle aliquote IVA ridotte (al massimo al 5%), previste per i dispositivi medici, anziché dell’aliquota ordinaria del 22% prevista, tra l’altro, per le mascherine generiche, con il mancato pagamento dell’IVA per oltre 180.000 euro.
Il legale rappresentante della società importatrice è stato denunciato.