Quote sociali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di 28 milioni e 300 mila euro sono stati preventivamente sequestrati dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto.

Il provvedimento rappresenta un ulteriore sviluppo dell’operazione denominata “T-REX” che aveva già portato all’arresto di sette persone, tra imprenditori e pubblici ufficiali, coinvolti in reati di corruzione e turbata libertà degli incanti per l’ampliamento della discarica di Grottaglie, gestita da una società bresciana.

Le indagini avevano fatto emergere che un imprenditore locale, attivo nel settore dei rifiuti, aveva stipulato con la società lombarda contratti risultati poi gonfiati per pagare i pubblici ufficiali corrotti.

Così la società aveva ottenuto l’autorizzazione per l’ampliamento che aveva fruttato ricavi per poco meno di tre milioni al mese, per un ammontare complessivo di circa 26 milioni di euro in nove mesi. Oltre a due milioni di euro per illeciti profitti derivanti dai contratti parzialmente inesistenti.

I beni sequestrati costituiscono, dunque, l’illecito profitto dei reati commessi dai legali rappresentanti pro-tempore e dagli altri indagati a vantaggio delle due società che sono state iscritte nel Registro degli indagati.