Home Cronaca Morte anziano a Manduria, periti gup: «Aggressioni possibile concausa»

Morte anziano a Manduria, periti gup: «Aggressioni possibile concausa»

Nella prossima udienza, fissata per il 16 marzo, discuteranno accusa e difesa

Lo stress per le ripetute aggressioni e vessazioni subite nel corso degli anni può essere considerato una concausa dell’ulcera gastrica perforante che il 23 aprile del 2019 ha portato alla morte Antonio Stano, il 66enne pensionato di Manduria vittima di una serie di aggressioni da parte di più gruppi di giovani che poi postavano i video sulle chat di whatsapp. E’ la conclusione a cui sono giunti il medico legale Roberto Vaglio e il professor Carmine Chiumarulo dell’Università di Bari, periti nominati dal gup di Taranto Vilma Gilli nel processo con rito abbreviato a carico di tre maggiorenni.

I periti aggiungono, peraltro, che la «perforazione poteva essere curata diversamente». Le accuse contestate agli imputati sono tortura aggravata dalla sopraggiunta morte, lesioni personali, percosse, molestie, furto, sequestro di persona e violazione di domicilio. Tredici minorenni hanno già ottenuto il beneficio della «messa alla prova».

Il giudice Gilli aveva deciso di affidare una perizia per stabilire l’eventuale nesso tra la morte di Stano e le aggressioni subite. Secondo il medico legale Liliana Innamorato, consulente della Procura, c’è un nesso di concausa tra il quadro clinico di Stano e le vessazioni cui fu sottoposto. Di parere opposto sono i consulenti dei legali di 3 maggiorenni. Nella prossima udienza, fissata per il 16 marzo, discuteranno accusa e difesa.

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