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ArcelorMittal, Usb: per 98% dei lavoratori azienda non rispetta contratto di Governo

Secondo il risultato di un questionario sottoposto ai lavoratori

Il sindacato USB Taranto diffonde alla stampa i risultati del questionario anonimo distribuito nelle assemblee svolte nei giorni scorsi nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Oltre il 98% dei lavoratori di Taranto sono stati interpellati dal sindacato e ritengono che la multinazionale «non sta rispettando il contratto stipulato con il Governo e l’accordo e l’accordo sindacale del 6 settembre» e che ad un anno dall’ingresso di ArcelorMittal, dal punto di vista della sicurezza degli impianti e
dell’ambiente, la condizione del siderurgico non è migliorata. L’Usb sostiene che alle assemblee hanno partecipato «1700 lavoratori, di cui meno di un quarto iscritti a Usb. I partecipanti al questionario sono stati 1314».

Questi dati saranno consegnati ufficialmente, con relativa documentazione, al ministro Patuanelli nell’incontro previsto al Mise martedì mattina.

«Il Governo, alla luce di quanto successo finora, dovrebbe annullare il contratto con ArcelorMittal?». E’ una delle domande del questionario distribuito dall’Usb di Taranto ai circa 8200 lavoratori dello stabilimento siderurgico tarantino nel corso di assemblee che si sono svolte nei giorni scorsi. Su 1254 voti ritenuti validi, in 1141 si sono espressi per il Sì (91%) e 113 per il No (9%). Sette in tutto i quesiti per i quali l’Unione sindacale di base ha chiesto di esprimere un giudizio. Per 1211 lavoratori (96,6%) non è giusto «garantire ad ArcelorMittal o ad altri lo scudo o l’immunità penale fino alla scadenza delle attività Aia» (43 i favorevoli pari al (3,4%). In 1240 (98,9%) ritengono che ArcelorMittal non stia rispettando il contratto stipulato con il Governo e l’accordo sindacale del 6 settembre (14 i sì pari all’1,1%). Altra domanda: «Ad un anno dall’ingresso di ArcelorMittal, dal punto di vista della sicurezza degli impianti e dell’ambiente, ritieni che lo stabilimento sia migliorato?». Sono stati 17 i Sì (1,4%) e 1237 i No (98,6%).

Ed ancora: per 1223 operai (97,6%), l’attuale ciclo produttivo integrale a carbone non è compatibile con il rispetto della salute umana e dell’ambiente.
Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha convocato l’Usb domani (ore 10) al ministero per discutere della situazione dello stabilimento siderurgico tarantino. In seguito alla convocazione, Usb ha revocato lo sciopero di 24 ore che aveva indetto per domani con presidio davanti al Mise.

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