«Chiedo per rispetto alla famiglia di Mimmo e per tutti noi che si faccia chiarezza e giustizia. Vorrei gridare ancora una volta: basta morti; si lavora per vivere, non per morire». Così l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, nell’omelia dei funerali di Mimmo Massaro, l’operaio di ArcelorMittal morto il 10 luglio precipitando in mare con la gru sulla quale lavorava, colpita dalla tromba d’aria che infuriava in città. La cerimonia funebre si è svolta in piazza Toniolo, a Fragnagnano, paese d’origine della vittima.

Diverse centinaia di persone gli hanno rivolto l’ultimo saluto, portando il cordoglio alla famiglia. Molti i colleghi di Massaro, i compaesani, poi rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della società civile. Per ArcelorMittal erano presenti Annalisa Pasquini e Patrizia Carrarini. Oggi a Fragagnano e Taranto i sindaci Giuseppe Fischetti e Rinaldo Melucci hanno proclamato il lutto cittadino. Sotto il palco, palloncini celesti e immagini sorridenti di Cosimo Massaro.

«Abbiamo vissuto un momento di fede, un momento di popolo, però io faccio un’osservazione: era assente il Governo, non c’era nessuno. Può essere che il Ministro del Lavoro sia occupato, ma qualche sottosegretario ci poteva essere». Lo ha detto l’arcivescovo di Taranto, mons.Filippo Santoro, parlando con i giornalisti dopo i funerali di Mimmo Massaro, il gruista di ArcelorMittal morto il 10 luglio precipitando in mare con la gru sulla quale lavorava, colpita dalla tromba d’aria che infuriava in città, la stessa gru che aveva ceduto anche nel 2012, causando un’altra morte fra gli operai. La cerimonia funebre per Massaro si è svolta in piazza Toniolo a Fragnagnano, paese d’origine della vittima.

«Nel momento immediato della morte – ha aggiunto mons.Santoro – tutti quanti si fanno avanti, ma quando c’è da stare uniti alla famiglia e agli amici dico: date un segnale. E’ impressionante la partecipazione intensa del popolo, bella, composta, e della famiglia. E poi della chiesa. Ho notato anche la partecipazione di rappresentanti di ArcelorMittal. E mi sarei aspettato una partecipazione del Governo perché le responsabilità si devono assumere. E’ stranissimo che un incidente accada due volte nello stesso luogo, quasi con la stessa modalità. E quindi – ha concluso – ci vuole una presa di coscienza e le prese di responsabilità devono essere attivate».