Nei giorni scorsi, a seguito di serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile, è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto (P.M. dr.sa Lopalco) l’avviso di conclusione di indagini a carico di diversi personaggi della criminalità tarantina.

Le indagini partirono dal ferimento di una donna, incensurata, che il 19 giugno 2017, fu attinta accidentalmente all’addome da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava sul balcone dell’abitazione di un’amica. All’epoca dei fatti, la donna riferì di non essere in grado di dare indicazioni su chi eventualmente potesse essere l’autore. Le indagini della Squadra Mobile, attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di accertare che responsabile di quel ferimento fu Caforio Michele, oggi indagato per il reato di offesa di persona diversa da quella cui l’offesa era diretta, di lesioni personali e di porto illegale di una pistola. Per mero errore nell’esecuzione dei mezzi, colpì la donna.

L’attività che ne è scaturita ha consentito di far luce anche su altre gravi vicende criminose. Si è potuto accertare che la stessa vittima ben conosceva l‘autore del ferimento e che coscientemente ha dato false dichiarazioni alla Squadra Mobile. Risulta indagata per il reato di favoreggiamento personale. Inoltre, il reale obiettivo di quel colpo di arma da fuoco era Cesario Cristofer il quale si trovava nell’abitazione della donna. Si tratta dello stesso soggetto che il 28 marzo 2018 fu vittima di un agguato a mano armata in piazza Fontana. In pochi giorni, la Squadra Mobile, attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza cittadina, individuò il responsabile in Piemonte Daniele, appena ventenne, sottoposto a fermo di indiziato di delitto di tentano omicidio. Voleva vendicare il pestaggio che suo padre aveva subito due giorni prima proprio ad opera del Cesario.

Le indagini hanno anche accertato che era fiorente l’attività di spaccio di cocaina e hashish nella zona della città vecchia tra le due famiglie. Il Piemonte Angelo, individualmente ed in concorso con Cesario, deteneva e cedeva quotidianamente diverse quantità di quelle sostanze stupefacenti a numerosi acquirenti per il loro consumo e per il successivo spaccio. In un’occasione, in cambio di 20,00 grammi di cocaina e di 1,00 kg di hashish ricevette in cambio denaro ed un’arma clandestina del tipo kalashnikov. Il Piemonte Angelo è stato inoltre ritenuto responsabile del reato di rapina perché, con il volto travisato, puntando una pistola contro la cassiera di una sala Bingo del centro cittadino, si impossessò della somma di 3.125,00 euro quali incasso del locale.