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Sequestrati 240mila euro a 13 ex consiglieri comunali

Falsi contratti per ottenere rimborsi. Somma coincide con il danno economico contestato

Beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 240mila euro, nella disponibilità di 13 ex consiglieri comunali di Taranto sono stati sequestrati dalla guardia di finanza in esecuzione di decreto emesso dalla gip Vilma Gilli.

Gli accertamenti nell’ambito di una inchiesta per presunta truffa aggravata in danno di Ente pubblico hanno riguardato la tematica dei rimborsi previsti dagli articoli 79 e 80 del Decreto Legislativo n. 267/2000, in base ai quali le assenze di un lavoratore dipendente per l’esercizio delle funzioni di componente di un consiglio comunale, sono a lui retribuite a cura del suo datore di lavoro, il quale, su specifica richiesta documentata, viene successivamente rimborsato da parte dell’Ente civico.

Secondo l’accusa, i 13 ex consiglieri comunali, in unione e con il concorso di taluni titolari di imprese, hanno “in alcuni casi simulato del tutto l’esistenza di un contratto di lavoro dipendente e, in altri casi, modificato artatamente in senso migliorativo l’inquadramento contrattuale, al fine di ottenere, per le loro assenze dal lavoro giustificate dalla partecipazione alle sedute del Consiglio comunale di Taranto, rimborsi del tutto indebiti o quantomeno maggiorati”.

In tal modo avrebbero indotto in errore il Comune di Taranto,che ha ratificato, per il periodo 2012/2014, rimborsi non dovuti. Il sequestro preventivo “per equivalente”, di 240mila euro, coincide con il danno economico contestato.

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