Le foto scattate da un operaio, diffuse dal Wwf, all'interno dello stabilimento di Taranto, mostrano lastre di amianto che sarebbero state depositate, senza precauzioni, Taranto, 14 febbraio 2014. ANSA/WWF TARANTO ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Sono 472 i casi di mesotelioma, il tumore associato soprattutto all’esposizione dell’amianto, registrati tra i residenti a Taranto nel periodo 1993-2015.

Lo sottolinea il presidente di Contramianto onlus, Luciano Carleo, citando dati del Registro Mesotelioma Puglia, definiti “da brivido, che vedono purtroppo – aggiunge – ancora una volta il capoluogo ionico capofila” per le patologie causate dall’amianto in Puglia. Complessivamente in Puglia nei 23 anni del rapporto sono stati “censiti – precisa Carleo – 1191 casi di mesotelioma e di questi il 40% a Taranto. Dei 472 casi registrati a Taranto, con esposizione ricostruita, oltre il 70% sono legati al lavoro e i rimanenti equamente distribuiti tra non ‘occupazionali’ o di origine improbabile o ignota”. La correlazione amianto-malattie, sostiene Carleo, “rappresenta un problema di sanità pubblica, come puntualmente denunciato da Contramianto, che andrebbe adeguatamente affrontato sul territorio con un programma gratuito di sorveglianza sanitaria”.