Una fuga di gas (monossido di carbonio) proveniente da una tubazione legata all’altoforno numero 1 (Afo1) e dovuta a lavori di bonifica finalizzati alla sua fermata programmata. È quella segnalata questa mattina tra le 6 e le 6.30 dai rilevatori in dotazione del personale di sicurezza dell’acciaieria Ilva di Taranto che ha causato l’evacuazione di alcune decine di lavoratori nella zona tra Afo1 e Afo2. A confermarlo sono fonti vicine all’azienda e l’Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) della Fiom Cgil.

“Una volta rilevati valori oltre una soglia limite – spiega Vincenzo Vestita, Rls Fiom – scatta immediatamente la procedura di messa in sicurezza. I lavoratori hanno lasciato gli impianti e sono stati condotti in zone prefissate per la loro incolumità. Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco presenti all’interno dello stabilimento e i tecnici stanno lavorando per risalire alle cause dell’evento. Abbiamo chiesto alla direzione informazioni dettagliate sulle dinamiche e sulle relative contromisure da attuare attraverso un comunicato – conclude – perché non si verifichino in futuro situazioni del genere”.

“Durante la bonifica di una tubazione dell’impianto Og1 – fa sapere l’azienda – come da procedura, sono state aperte le caminelle presenti sulla tubazione stessa. Il gas residuo, a causa delle condizioni climatiche, è stato rilevato nelle zone adiacenti tramite appositi rilevatori in dotazione al personale. A scopo precauzionale sono state immediatamente avviate le procedure di sicurezza”.

Attorno alle 8.30 la situazione è rientrata nella norma, è cessata l’emergenza e i lavoratori sono tornati sugli impianti. Ma per Massimo Battista, operaio Ilva e consigliere comunale, tra i primi a denunciare l’accaduto, rimane una domanda: “I lavoratori e cittadini del quartiere Tamburi sono al sicuro?”.