Una vera strage delle uve Primitivo in provincia di Taranto, dopo la straordinaria ondata di maltempo che, secondo quanto accertato dalla Coldiretti Jonica, ha danneggiato il 60% della produzione.

“E’ disastrosa la situazione in campagna con i vigneti letteralmente ‘allettati’ della violenza del nubifragio, accompagnato da forti raffiche di vento, che ha allagato i campi e ha danneggiato gli innesti e le uve. Stiamo procedendo con le verifiche in campo, dopo le numerose segnalazioni dei nostri agricoltori. E’ una vera e propria catastrofe, per cui dovranno essere avviati immediatamente da parte degli uffici provinciali dell’Assessorato regionale all’Agricoltura gli accertamenti per la dichiarazione di stato di calamità da inviare al Ministero”, dichiara il Presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo. “Nelle prossime ore dovremo correre ai ripari – aggiunge il Presidente Cavallo – raccogliendo tutto il prodotto che si è salvato, con un conseguente aumento dei costi, per fare in modo che le uve non si rovinino e si possa garantire, comunque, un vino di qualità”.

Grandine e violenti temporali non hanno risparmiato – denuncia Coldiretti Taranto – sia la zona occidentale che quella orientale della provincia, con danni evidenti su uva da tavola, da vino e sugli ortaggi.

“E’ un bollettino di guerra a Massafra, Crispiano, Palagiano, Avetrana, Manduria, Castellaneta – incalza il Direttore di Coldiretti Taranto, Aldo De Sario – dove la grandine e le fortissime piogge hanno danneggiato le uve da tavola, da vino e gli ortaggi, ma anche le strutture e le forti raffiche di vento hanno strappato le coperture dei vigneti. Stiamo assistendo ad uno stravolgimento incontrollato del clima che già a partire dall’inverno scorso ha avuto effetti disastrosi in campagna”.

Con l’ultima ondata di maltempo sale la conta dei danni provocati dagli eventi estremi del 2018 con nubifragi, trombe d’aria, fulmini, bombe d’acqua e grandinate ma anche siccità che hanno colpito la Puglia. Sono drammatici gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori – conclude Coldiretti Puglia – che perdono i prodotti agricoli e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.