Si aggirava nel centro storico di Martina Franca (Taranto) picchiando e rapinando ragazzi, nella maggior parte dei casi minorenni. Si tratta di un 17enne del posto arrestato dagli agenti del commissariato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla gip Paola Ferrara, su richiesta del sostituto procuratore Pina Montanaro. Il 17enne è ritenuto responsabile dei reati di detenzione di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni personali in danno di diversi giovani.

Gli investigatori sono partiti da pochi indizi e senza avere alcuna denuncia da parte delle vittime terrorizzate, ma raccogliendo numerosissime lamentele dalla cittadinanza ormai esasperata dai raid. Nel mese di maggio, in particolare, l’indagato, insieme con altri due complici maggiorenni, ha compiuto due distinte rapine ai danni di due giovani, di cui uno minorenne. In quelle occasioni, oltre a colpire le vittime con calci e pugni ha minacciato i malcapitati con il collo di una bottiglia di birra rotta, pretendendo ulteriore denaro e monili in oro. Nella circostanza ha anche tentato di avviare all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti la vittima minorenne. I poliziotti sono riusciti a ricostruire gli episodi e a identificare i tre aggressori, di cui il minorenne rappresentava il leader.

L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando, in pieno centro storico e in orario di massima affluenza di gente, il 17enne, senza alcun motivo apparente, ha avvicinato un ragazzo che stava passeggiando con la sua fidanzata e lo ha picchiato selvaggiamente causandogli una ferita all’orecchio con lo strappo del piercing e varie escoriazioni su tutto il corpo.

Il gip ha evidenziato l’indole particolarmente violenta del minore, che desta preoccupazione e allarme sociale nei cittadini, tanto da costringere diversi ragazzi di età adolescenziale a non uscire più di casa per paura di incontrarlo per strada e di essere picchiati. Per questi motivi al minore è stata applicata la misura cautelare più grave dell’ingresso presso l’istituto penale minorile di Bari.