Diecimila assunti in Am Investco, la nuova società dell’Ilva guidata da Arcelor Mittal, circa 2mila persone in uscita con gli esodi incentivati, agevolati e volontari e un altro migliaio in carico all’amministrazione straordinaria di Ilva per occuparsi delle bonifiche.Sarebbe questo, secondo una fonte sindacale, lo schema proposto da Mittal a Fim, Fiom, Uilm e Usb per chiudere l’accordo su Ilva, passaggio fondamentale dopo il via libera dell’Unione Europea ottenuto lo scorso 7 maggio.

Il punto critico rimarrebbe ancora il fine piano, nel senso che Mittal assume sì 10mila ma poi a conclusione del percorso degli investimenti, cioè a regime, l’assetto occupazionale scende di circa 1500 addetti. La fonte sindacale smentisce che ieri sera, ad un certo punto, Mittal si sia spinto a circa 11.500 assunti e conferma le aperture ma non ancora tali, osservano i sindacati , da portare alla stretta finale il negoziato.

Il confronto, ripreso dopo il brusco stop dello scorso 10 maggio, è andato avanti fino a notte fonda. “Restano distanze importanti sull’occupazione” ha spiegato in nottata un’altra fonte dei sindacati. Che stamattina attende comunque un cenno da Am Investco per vedere se ci sono novità rispetto alla nottata e se ci si può tornare a sedere al tavolo per stringere sull’intesa. La risposta è attesa intorno alle 11.