Un tubo d’acciaio spezzato (sul quale sono impresse alcune croci) che indica “la vita spezzata” del lavoratore e simboleggia le cosiddette “morti bianche” sarà inaugurato domani a Carosino, in provincia di Taranto, su iniziativa del Comitato 12 Giugno di Taranto e della federazione Maestri del lavoro d’Italia. Si tratta dell’ottavo monumento dedicato alle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato dopo quelli realizzati nel 2015 a Taranto (nella borgata di Talsano), nel 2016 a Martina Franca, Mesagne e Torchiarolo e nel 2017 a Grottaglie, Andria e Corato. Il 12 giugno prossimo un nono monumento sarà installato a Brindisi.

L’intento è quello di sensibilizzare alla cultura della prevenzione agli infortuni e alla tutela ambientale nei luoghi di lavoro e nella vita quotidiana. Il “Comitato 12 giugno” si è costituito a TARANTO il 12 giugno del 2003 in occasione dell’incidente avvenuto all’interno dell’Ilva e costato la vita a due operai: Pasquale D’Ettorre e Paolo Franco, schiacciati da una gru. Per una tragica coincidenza, dodici anni dopo, nella stessa data è morto, dopo quattro giorni di agonia, Alessandro Morricella, 35enne operaio dell’Ilva di Taranto che fu investito da una violenta fiammata mista a ghisa incandescente sprigionata dall’altoforno 2 dello stabilimento siderurgico. La manifestazione di domani a Carosino prevede alle ore 10 la celebrazione di una messa nella chiesa Madonna delle Grazie, celebrata da don Filippo Durso. Alle 11.10 inizierà il corteo da piazza Vittorio Emanuele per raggiungere il cimitero, dove sarà scoperto il monumento e sarà deposta una corona d’alloro alla presenza dell’arcivescovo di TARANTO Filippo Santoro, del prefetto Donato Cafagna, del sindaco di Carosino Arcangelo Sapio e del presidente del Comitato 12 Giugno, Cosimo Semeraro